I PASTIERI

Dame e Cavalieri di CONTI IN CUCINA, Sabbinirica,

Sabato 28 marzo 1282
Notizie contrastanti provenienti da Palermo animano le vie di Modica, città che da li a poco diverrà la capitale della contea. L’esoso fiscalismo, le usurpazioni, i soprusi e le violenze applicate dagli Angiò hanno generato un diffuso malcontento, tra la gente serpeggia un desiderio di vendetta contro quella che dal Sommo Poeta verrà definita la “Mala Segnoria”.
Carlo d’Angiò ha instituito un governo militare ripristinando quel baronaggio fanatico ed insolente tipica espressione dell’occupazione assolutista e tirannica della dominazione angioina.
Nonostante la precaria situazione politica Modica ed i modicani si accingono a festeggiare la Pasqua, è il sabato santo e fervono i preparativi : si sacrificano gli agnelli, si preparano i piatti della tradizione ,si partecipa ai riti sacri.

Lunedi 30 marzo 1282
Trascorsa placidamente la Pasqua ci si ritrova  per condividere, come di consueto , ciò che è avanzato dal pranzo pasquale: Un pasto fugace a base di croste ( le cosidette “scocce”) di ‘mpanate, pastieri e cassate. I  pastieri in particolare  sono oggi la portata principale, facili da conservare e soprattutto buoni anche da freddi. La giornata tuttavia  fluisce accompagnata da due sentimenti contrastanti: da un lato la spensieratezza che anima ogni Lunedi di Pasqua , dall’altro il timore per un futuro sempre più incerto a causa di quel governo tiranno che opprime già da anni il popolo siciliano.
Il giorno volge al termine  e giunta la sera ci si prepara alla preghiera del tramonto, i vespri. Anche a Palermo, sul sagrato della Chiesa del Santo Spirito i devoti attendono l’inizio della funzione. Improvvisamente però un soldato dell’esercito francese, con fare spocchioso e col pretesto di doverla perquisire, si rivolge in modo  irriguardoso ad una giovane nobildonna. Il consorte ferito nell'orgoglio, in preda ad un cieco furore sottrae la spada al soldato e lo ferisce a morte.
Fu questa la scintilla che innescò la rivolta contro l’invasore francese, l’inizio dei “Vespri Siciliani”.                                                                   

Ora travagghiamu! eccovi di seguito la ricetta completa:


Ingredienti:



  • 1 kg di farina di grano duro
  • 25 gr di lievito di birra
  • ½ bicchiere di olio di oliva
  • 1 pizzico di sale
  • Acqua q.b
  • 500 g di carne  tritata di maiale
  • 500 g di carne tritata di vitello
  • Aglio fresco
  • Prezzemolo tritato
  • 150 g di Ragusano DOP grattugiato(o secondo i propri gusti)
  • 2 uova
  • Sale
  • Pepe nero
  • 1 cucchiaino di strutto per 500 g di pasta per rendere la pasta più croccante(facoltativo)

Preparazione:



1. Disponete a fontana la farina sul piano di lavoro, aggiungete il sale, l’olio di oliva e il lievito di birra disciolto in acqua tiepida.





2. Impastate energicamente tutti gli ingredienti e lavorate l’impasto fino ad ottenere un composto liscio ed elastico


Impasto


3. Fatto ciò, fate lievitare il composto in un posto caldo e umido per circa 90 minuti.

4. Contemporaneamente condite la carne con il formaggio grattugiato, il prezzemolo, l’aglio, il pepe nero e l'uovo.

Carne per il ripieno



5.Con l'aiuto del matterello (Lasagnaturi) stendete la sfoglia  di pasta dello spessore di pochi millimetri .
 
Sfoglia
 

6. Servendovi di una tazza tagliate dei dischi di pasta di 10-15 cm di diametro.

Dischi di pasta

7.Riempite ogni dischetto con la carne.


Farcitura


8. Richiudete donando la tipica forma.


Tipica forma dei pastieri

9. Spennellate con l’uovo sbattuto.


Spennellatura con uovo sbattuto



10.Sbattete un uovo e versatene un po all’interno di ogni pastiere.




11. Infornate il tutto a 200 gradi per circa 35 minuti.





Buon divertimento, Buon appetito, Mangiamu e Salutamu